Lo specchio
Qui, noi due, davanti allo specchio.
Per ravvivarti i capelli, sollevi le braccia,
io, dietro le spalle ti guardo: è stanco il viso, stanche le forme,
ma volando il pensiero, diversa ti scopre.
Tu che lieve e ridente, ogni mattina mi guardi
ed ogni mattina più nuova rinasci.
Ti svegli e di luce avvolgi la stanza,
all’aprir dei tuoi occhi, non so come sia,
ma ogni giorno ritorni più giovane e dolce.
Oggi stesso, questa stessa mattina
m’hai guardato gioiosa, serena e complice,
lusinghiero ed ignoto hai reso il mio giorno.
Ti chiedo “Sei stanca?” “Oh no” mi sorridi.
E mi par di vederti lontana sui monti
col respiro affannoso e lo sguardo che corre
su erti sentieri insieme affrontati.
Era presto quando uscimmo,
il sole era grande, lassù fra le creste.
Insieme passammo: pianure, colline, baratri bui.
Si, c’erano fiori, lungo il cammino,
ma anche pietre appuntite nel difficile giorno.
Intensi momenti e passi pesanti con piedi feriti ma pure con ali.
Tutto era salire, anche le pesanti cadute
lento ascendere lentissimo giungere
ma sempre pensando alla meta sognata.
Ed ora, alfin sulla vetta, con bianchi capelli e saldi di cuore
l’azzurro del cielo insieme scopriamo.
Qui, solo gioia e silenzio.
La neve d’intorno, ci sorregge solenne
e noi; strettamente abbracciati
un nuovo orizzonte insieme guardiamo nel sole costante
che ora come allora nei visi risplende.
E adesso, se allo specchio riguardo,
più non rivedo il viso tuo stanco
dal lungo cammino.
Vedo, una giovane donna, tersa la pelle, sorpresi gli occhi,
e fresca, come bagnata di rugiada,
la bocca che ancora mi parla d’amore.
CHEMELLO Domenico, Pianezze (VI)