La panchina

LA PANCHINA

 

Sulla panchina, spenti, ad aspettare

che il tempo scorra e sappia dove andare,

senza certezze, fermi, si sta così

tanto per stare, senza più parole

tra pianto,  noia e polvere di sole.

Le gambe stanche ed un cappotto liso,

un fazzoletto ad asciugare il viso,

a mendicare due soldi d’allegria,

ad inseguir con gli occhi dei pensieri,

cercando sogni nella borsa vuota

e un sorriso che questo limbo scuota,

sul viso d’un bambino in carrozzina,

tra giovani amori dal cuore ardente,

e nel petto il vuoto di case spente.

Lento è il giorno, si ferma se lo vuole,

quando son troppe l’ore e fanno male,

rosari infiniti di malinconia,

ed a contarle si è soli, da vecchi,

sulla panchina, come rami secchi.

 

AUTORE:  FRANCA MARIA CANFORA